Il salotto di Oikos

un angolo di letture

RISCHIO E CREATIVITA' IN ADOLESCENZA (settembre 2023)

Le seconde generazioni ci indicano la strada


Marie Rose Moro, una psicanalista transculturale francese ci propone una interessante riflessione sulle sfide legate alla crescita che si trovano ad affrontare i giovani adolescenti figli di famiglie immigrate ( le così dette "seconde generazioni"). 

Spesso questi giovani crescono con riferimenti culturali plurimi, quelli del paese di origine dei genitori, quelli della società in cui nascono, e quelli che si costruiscono nel loro contesto di vita. 

L'adolescenza, con i mutamenti fisiologici che porta con sé, necessita di attraversare le costruzioni identitarie delle figure genitoriali e familiari e entrarci in conflitto.

L'adolescente, interrogandosi sulla propria storia quindi, si interroga anche sul legame di filiazione con coloro che lo hanno generato. 

Per l'adolescente figlio di migranti questo passaggio è più complesso in ragione della discontinuità del contenitore culturale che governa i legami di filiazione e affiliazione.

Prendono le distanze dalla immagine idealizzata dei genitori e rimodellano i loro "ideali dell'Io" con figure sostitutive che trovano nella società, nel gruppo, nella banda.

I figli di famiglie che hanno vissuto un processo migratorio possono a volte trovarsi davanti al rischio di non trovare nelle famiglie di origine un involucro culturale sufficientemente strutturato per potersi dare una mappa nella propria costruzione del mondo. 

Questo difficilissimo processo è un "rito di iniziazione" vero e proprio che prevede una fase di totale indefinitezza, confusione, caos, smembramento, per poi lentamente ritrovare una integrazione possibile dopo avere attraversato il conflitto. 

IL RISCHIO è quello di rimanere imbrigliati nella difficoltà di trovare riferimenti educativi, culturali, di costruzione di senso sufficientemente solidi e quindi di restare ìn un limbo di non senso che può portare a quella devianza e patologizzazione che è sotto gli occhi di tutti. 

DIFENDERE L'INCONTRO 

Questi giovani sono capaci di trovare un modo di essere e di fare NUOVO E CREATIVO, a condizione di costruire legami con tutti i mondi a cui appartengono, a condizione, si potrebbe dire, di essere riconosciuti nelle loro appartenenze multiple, e di essere "inscritti" nel contesto di riferimento, e non assimilati, o cancellati. Possono diventare ciò che sono a condizione di trovare degli adulti e una comunità educante che gli permetta di "essere", essere ponte, essere straniero, essere mediatore, essere diverso, essere identico, non essere....per poter costruire un metissage creativo e nuovo che trovi una società in grado di fargli spazio.

Lo spazio di un incontro, dove la complessità dei mondi che si portano dentro possa essere vista e riconosciuta, con rispetto, curiosità e solidità. 

COSA HANNO DA DIRE LE SECONDE GENERAZIONI AI LORO COETANEI? 

Questa sfida al metissage, questa continua ricerca di affiliazioni possibili che diano senso e struttura al loro "essere", questa necessità di appartenze multiple, non è forse quello che si trovano ad affrontare tutti i giovani adolescenti di questa società così liquida da aver perso contenitori stabili?

Entrare in relazione e difendere l'incontro con i giovani con background migratorio osservare il mondo con i loro occhi senza giudizio e con curiosità può aiutarci a ricostruire un contenitore sufficientemente buono per tutti gli adolescenti in cerca di senso. 

Buon inizio scuola a tutti dunque, grandi e piccoli!

 

Barbara Mattioli