Il salotto di Oikos

un angolo di letture

A cosa serve la psicoterapia (ottobre 2022)

A cosa serve la psicoterapia
Una delle prime domande che mi faccio quando una persona entra per la prima volta nel mio studio è: “Che cosa sta cercando? Perché è venuta da me?”
Spesso, non sempre, si intraprende un cammino psicologico perché c’è un’urgenza che vorremmo risolvere, un dolore che non si tollera più. Spesso si intraprende un cammino psicologico perché non si vuole più vivere con quei sintomi.
Ma a che cosa serve davvero la psicoterapia? Perché le motivazioni con cui si intraprende questo cammino dovrebbero cambiare nel tempo?
Prima di tutto è necessario entrare nella logica del Cammino e camminare vuole dire soprattutto avere tempo, darsi tempo e abbandonare la logica del tutto e subito. Ci vuole una vita per capire la vita, ci vuole tempo per modificare gli schemi che mi ammalano e che ho costruito in una vita.
Possiamo evidenziare i seguenti elementi che caratterizzano la psicoterapia:
PASSARE DAL SINTOMO AL PROBLEMA: la psicoterapia non può essere finalizzata alla semplice guarigione dai sintomi. Il sintomo va inteso come l’estrema possibilità di dare voce a ciò che sono e che non riesce ad esprimersi in un altro modo. Il sintomo non è la definizione di me stesso ma un linguaggio da ascoltare per arrivare al vero problema, alla causa profonda di ciò che mi ammala.
DIVENTARE ADULTI: La psicoterapia non guarisce ma aiuta a diventare adulti cioè persone capaci di prendersi cura di sé e degli altri. Diventare adulti nella propria condizione di vita, persone capaci di stare nella realtà e di imparare da essa. Diventare adulti vuole dire fare i conti con il bambino che è in noi, quel bambino che mi vincola al mondo che vorrei invece di lottare con il mondo che c’è. Il bambino che fa i capricci quado le cose intorno non sono come lui desidera.
CONSAPEVOLEZZA: la psicoterapia serve ad aumentare la consapevolezza, cioè vedere: vedere gli altri, vedere sé stessi, vedere la realtà. Essere consapevoli vuole dire diventare complessi, non accontentarsi di facili e semplicistiche spiegazioni, saper vedere le interconnessioni delle cose e degli eventi. La consapevolezza porta con sé anche la responsabilità. Consapevolezza non è un atto intellettuale o esclusivamente razionale ma ha invece a che fare con l’affetto, con la radice più autentica della nostra umanità.
RELAZIONI: La psicoterapia diventa il paradigma delle relazioni. È nella relazione terapeutica che capisco il mio modo di stare in tutte le relazioni. La psicoterapia mi aiuta a capire come portare l’altro all’esistenza uscendo dal mio piccolo mondo. Nella relazione terapeutica imparo a vedere l’altro, divento curioso dell’alterità. Non c’è crescita senza alterità.
DALL’IO AL Se’: Questo passaggio è molto importante: dall’agire all’essere, da ciò che è fuori di me a ciò che è dentro di me, dalla libertà di agire alla gioia di sentire, dal potere all’ascolto, dal mondo razionale al mondo emotivo corporeo. La psicoterapia ci allena ad ascoltare il ritmo profondo del nostro essere.
TRASFORMARE: la psicoterapia non si riduce ad un mero benessere personale ma ci impegna a trasformare quei sistemi che ammalano come per esempio la coppia, la famiglia, il gruppo e la società. Il ruolo trasformativo della psicoterapia diventa sempre più urgente per un mondo dove è necessario continuare a chiedersi perché si è diventati sempre più ostili all’idea che tutte le vite abbiano un uguale valore.
AMARE: in ultima analisi la psicoterapia serve ad aumentare la capacità di amare perché l’amore è condivisione del proprio sé con l’altro. La capacità di amare si dilata guarendo le ferite che ci fanno rimanere fermi e imprigionati ad un passato ormai lontano.
L’orizzonte della terapia deve essere l’amore. Tutto il resto, è troppo poco.

Filippo Mondini