DALLA FAMIGLIA ALL'INDIVIDUO TRA OBBEDIENZA E DESIDERIO (maggio 2023)
Nel mese di Maggio all'interno dello spazio di Oikos "Conversazioni" continueremo a riflettere sulla percezione di sé e della propria individualità all'interno dei nostri sistemi di appartenenza.
Nel primo incontro abbiamo provato a rispondere a questa domanda: quali sono gli aspetti della mia individualità che desidero curare all'interno della mia relazione di coppia?Quali sono i miei personali spazi vitali?
Mercoledì 24 allargheremo la stessa domanda alla famiglia.
In particolare ci focalizzeremo sulle relazioni con la famiglia di origine e proveremo a chiederci attraverso il concetto di lealtà e obbligo quale è lo "stile di obbedienza" che ci caratterizza, quali sono i fili invisibili che ci legano alla famiglia di origine che "governano" le nostre azioni e in che misuara le governano.
Siamo proiettati tutta la vita verso la necessità di differenziarci. Prima dalle nostre relazioni primarie. Tra i sei e i nove mesi iniziamo a sviluppare la "percezione di sé" e la prima differenziazione dopo la iniziale simbiosi materna. Dai nove mesi in poi, le relazioni saranno un continuo gioco di vicinanza e distanza. Una danza necessaria per comprendere e sviluppare il senso del Sè. I fili invisibili che ci legano alle nostre peculiari lealtà familiari si strutturano così molto presto e diventano una ragnatela di significati sui quali ci muoviamo e agiamo e che ci condizionano più o meno consapevolmente.
Ma verso dove ci spinge il desiderio? Come lo coltiviamo? Nello spazio che intercorre tra le lealtà familiari e i nostri desideri cosa c'è? Coerenza e assonanza? O conflitto e tensione? O entrambe?
Fermarci e rispondere a queste domande nel "qui ed ora" delle nostre vite è importante per ricordarci che dove andiamo, le scelte che facciamo, i desideri che coltiviamo, affondano le loro radici nelle storie familiari da cui cerchiamo ininterrottamente di emerge in maniera più o meno consapevole.
Il desiderio ci dice l'antropologo René Girard è un desiderio "mimetico", e quindi relazionale. Non è spontaneo ma è frutto di imitazione. Io desidero ciò che desidera l'altro. Il desiderio nasce quindi nella relazione ed è a partire da essa che si struttura dentro di noi. Per liberare il desiderio è dunque necessario riconoscerne l'inter-dipendenza, che come ci ricorda Pannikar è circolare e paradossale. Circolare perché agiamo all'interno di una rete di significati condivisi che si trasformano negli spazi della relazione. Paradossale perché a partire dalla relazione e dal riconoscimento dell'inter-dipendenza, possiamo intraprendere il viaggio nella parte più profonda di noi stessi. Conoscere il desiderio quindi, seguirlo, pensarlo, alimentarlo all'interno di una relazione ci conduce verso la trasformazione.