Il salotto di Oikos

un angolo di letture

Ecco lì è la tua casa (febbraio 2023)

Quando ritorni al luogo dove eri umano, ecco li è la tua casa (Ko Un)

La psicoterapia è un ritorno a casa.

Nella nostra casa ci possiamo sentire sicuri, accolti, guardati. In casa stiamo con la nostra umanità,
possiamo permetterci di prenderci cura del bambino che esiste in noi.
Nella nostra casa diventiamo sempre più consapevoli che, per dirla con Judith Butler, tutte le vite hanno lo
stesso valore e che ogni vita conta. In questo cammino di consapevolezza proviamo a dare spazio e contrastare la voracità della nostra esistenza alimentata ogni giorno dal colonialismo psicologico,
antropologico e culturale che il capitalismo ci fa respirare come fosse una cosa normale.
Abitando la nostra umanità ci rendiamo conto che il motto di Tatcheriana memoria “there is no
alternative”, è una grande truffa, un trucco che il potere continua a giocare fuori e dentro le nostre vite.
Nella nostra umanità sono davvero pochi gli “ormai” che ci possiamo dire.
Suggerisco tre vie che possono aiutare a riportarci a casa: immaginare, desiderare, definirsi.

Immaginare: L’uomo deve tornare a raccontarsi anche per immagini, leggende, miti. Immaginare vuole dire
vedersi in modo nuovo, diverso dal consueto, in maniera più completa e complessa. Immaginarsi vuole dire
trascendere i limiti che la razionalità impone. Immaginarsi è già un raccontarsi e quindi una dimensione
relazionale. Immaginarsi è costruire ponti.
Jung affermava “Siamo stati talmente assorbiti dal nostro interesse per quel che pensiamo da dimenticare
completamente ciò che la psiche inconscia pensa di noi”. Quello che la psiche pensa di noi viene fuori
soprattutto nei sogni. Immaginare apre alla consapevolezza di sé, alla scoperta della ricchezza del proprio
mondo interiore.

Desiderare: Ciò che contraddistingue la nostra natura è quella di non avere una natura predefinita.
Non esiste un Senso della vita, esiste il senso che io do oggi a questo giorno, esiste il mio volere
esistere in un determinato modo. La nostra natura è indeterminata e si determina con il Desiderio.
Che cosa desidero? Che cosa voglio essere? Come voglio stare al mondo?
I grandi maestri della spiritualità affermano:
Buddha: qualunque cosa un monaco frequentemente pensi e consideri, quella diventerà
l’inclinazione della sua mente.
Gesù: La dov’è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore.
Marco Aurelio: Ognuno vale tanto quanto le cose a cui si interessa.
Plotino: Ogni anima è, e diventa ciò che guarda.
Spinoza: Il desiderio è l’essenza dell’uomo.
Il desiderio, insomma, ci motiva e ci dirige. Abbiamo forse bisogno di uno scopo interiore perché
quelli esteriori sono esauriti o sono preconfezionati. Dobbiamo quindi lavorare sul sé interiore, e
credere nella profondità dell’animo umano. Etty Hillesum scriveva: “Tutto avviene secondo un
ritmo più profondo che si dovrebbe imparare ad ascoltare. È la cosa più importante che si può
imparare in questa vita”. Non ascoltare il ritmo più profondo e scordarci di desiderare quello che
ascoltiamo è il più grande tradimento verso noi stessi.

Definirsi: L’uomo deve avere la consapevolezza di esistere in un determinato modo. Deve
conoscere il suo modo particolare di esserci nel mondo. Sapere che si è proprio quell’uomo, con
tutta la complessità che ciò comporta. Definirsi significa perciò essere consapevoli della particolare
forma di esistenza che porto nel mondo. Non siamo tutti uguali; al contrario siamo tutti diversi ed
è proprio questa ricchezza che genera la curiosità dell’alterità che è il vero motore delle relazioni.
Definirsi vuole dire opporsi ad ogni forma di massificazione ed omologazione, costruire giorno
dopo giorno la propria identità e non il proprio profilo, ricercare e incarnare la propria autenticità.

Buon cammino!

Filippo Mondini